La Limena glazba/Banda d'ottoni di Rovinj-Rovigno e l'Ekomuzej-Ecomuseo "Batana" hanno unito le loro forze e hanno dato vita, l’8 marzo, a una serata indimenticabile nella sala del CMM, in cui melodie, fotografie, ricordi ed emozioni si sono intrecciati nel modo più bello. Il pubblico numeroso e gli artisti ispirati si sono collegati da un senso di comunità, celebrando la maggiore età del Concerto della Limena glazba/Banda d'ottoni di Rovinj-Rovigno in occasione della Giornata internazionale della donna.
Proprio in occasione di queste date importanti non è mancata l'ispirazione per un programma speciale. Poiché la Limena glazba/Banda d'ottoni di Rovinj-Rovigno è un'associazione che, insieme alla tradizione marinara, celebra il ruolo fondamentale della donna nella comunità rovignese, è nata l'idea di accompagnare il concerto con una mostra fotografica dal titolo "Vignì sul mar, muriède..."/ "Žena, more i batàna..." “La donna, il mare e la batana...”. Fotografie in bianco e nero e fotografie a colori, un passato lontano dalla fine dell'Ottocento ai giorni nostri, l'immagine della donna in movimento, al lavoro, in mare, su una batana, in compagnia, con i bambini, tutto questo è stato reso vivo dalle parole di Bernardo Benussi che, nella Storia documentata di Rovigno, descrive i rovignesi come gente agile e abile, dallo sguardo penetrante radicato nell'anima, soprattutto nelle donne, che si manifesta vividamente nel tono della loro voce, in ogni movimento del corpo e in ogni gesto. Sebbene a Rovinj-Rovigno non ci fossero case nobiliari, ma solo gente povera e bella, i Rovignesi si sono distinti per la loro nobile bellezza e il legame con il mare, catturati con successo nelle fotografie della mostra.

Una selezione dei più bei canti tradizionali rovignesi eseguiti dalla Limena glazba/Banda d'ottoni di Rovinj-Rovigno, diretta da Giuseppe Pino Bartoli, ci ha ricordato nomi importanti e indimenticabili che hanno arricchito Rovinj-Rovigno con la loro creatività, e ne ha messi in luce alcuni nuovi. La Direttrice dell'Ekomuzej-Ecomuseo "Batana" e autrice della mostra, Nives Giuricin, ha guidato il numeroso pubblico attraverso un ricco programma con quattro ospiti musicali, la Mandolinistica della Comunità degli italiani - Zajednica Talijana "Pino Budicin", Tina Jurman, Alessio Giuricin e il trio "Viecia Ruveîgno". Una canzone dopo l'altra, il ricco patrimonio musicale rovignese ha riportato alla mente grandi nomi come Vlado Benussi, Antonio Nino Bartoli, Liliana Budicin Manestar, Anna Erman, Tea Salvi, Matteo Benussi, Piero Soffici e molti altri.
I GIOVANI MUSICISTI DELLA MANDOLISTICA DELLA COMUNITÀ DEGLI ITALIANI - ZAJEDNICA TALIJANA "PINO BUDICIN"
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I giovani musicisti della Mandolistica della Comunità degli Italiani - Zajednica Talijana "Pino Budicin", nelle cui mani è assicurato il futuro musicale di Rovinj-Rovigno, hanno eseguito, sotto la direzione di Pino Bartoli, la composizione "Nuvola", che ha aperto il concerto, seguita da "Stasira al mar", scritta dal maestro Piero Soffici e arrangiata da Alessio Giuricin. Hanno poi eseguito “A Figarola” e “ʃì bitinàde”, due brani del grande maestro Vlado Benussi arrangiati da Giuseppe Pino Bartoli.
"LA VIÈCIA BATÀNA" - LA CANZONE PIÙ FAMOSA E L'INNO DELLA CITTÀ DI ROVINJ-ROVIGNO
La canzone "La batàna" o oggi meglio conosciuta come "La viècia batàna" può essere considerata la canzone rovignese più famosa e l'inno di tutti i Rovignesi. È stata composta da Amedeo Zecchi su testo di Giorgio Devescovi e, in questa serata speciale, è stata eseguita dai membri della Limena glazba/Banda d'ottoni di Rovinj-Rovigno, in un arrangiamento di Giuseppe Pino Bartoli.
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Prima dell'esecuzione di un altro molto noto e amato brano "ʃì bitinàde", composto nel 1977 dal maestro Vlado Benussi (l'arrangiamento per la Limena glazba/Banda d'ottoni di Rovinj-Rovigno è stato curato da Alessio Giuricin), c'è stato un momento in cui il pubblico, attraverso materiale registrato, ha ricordato una delle più belle voci rovignesi di tutti i tempi, Antonio Nino Bartoli, membro storico della SAC/KUD "Marco Garbin" e della Limena glazba/Banda d'ottoni di Rovinj-Rovigno, scomparso esattamente 25 anni fa. Si è potuta ascoltare anche la singolare voce femminile della signora Anna Erman, il cui nome è legato al grande contributo dato alla comunità rovignese nel campo del canto e del teatro folcloristico. Il suo contributo ha un'ulteriore dimensione, poiché era originaria di Žminj (Gimino), ma questo non ha rappresentato un ostacolo nei suoi sforzi per preservare il patrimonio della città in cui si è trasferita e la cui comunità l'ha accolta a braccia aperte. Naturalmente, era inevitabile ricordare il grande cantautore rovignese, il maestro Vlado Benussi, attraverso registrazioni in cui racconta la spontaneità e l'unicità dei cantanti rovignesi, la sua musica, il suo modo di comporre, la sua arte e il suo amore per la salvaguardia della tradizione.
TINA JURMAN - GIOVANE USIGNOLO DALLA BELLA VOCE E DALLA SPENSIERATEZZA TIPICA DEI BAMBINI
L'introduzione alla seconda esibizione della serata è stata un ricordo dell'usignolo rovignese che tacque per sempre nella notte tra l'8 e il 9 marzo: Liliana Budicin Manestar. Cantando fin da piccola, ha assorbito l'ispirazione delle donne rovignesi e la bellezza del canto rovignese, che ha portato con sé per tutta la vita, nel Paese e nel mondo.

Proprio come lei, la seconda ospite del concerto è cresciuta con la musica fin da piccola ed è nota per la sua bellissima voce. Tina Jurman, alunna della quarta classe della Talijanska osnovna škola - Scuola Elementare Italiana "Bernardo Benussi" e membro dei Mini cantanti della Comunità degli Italiani - Zajednica Talijana "Pino Budicin", senza alcuna trepidazione, ma con molto entusiasmo, ha iniziato eseguendo la canzone "Li ven soûn par li Caʃàle", scritta da Alvise Rismondo su musica di Giuseppe Peitler, per lungo tempo Direttore della Limena glazba/Banda d'ottoni di Rovinj-Rovigno, dal 1900 fino alla Prima Guerra Mondiale. Questa canzone è stata scritta con il titolo “Li muriède ruvignìʃe” e descrive il carattere della donna rovignese con tutte le sue abitudini, caratteristiche e usanze. Il secondo brano che Tina Jurman ha eseguito con energia accompagnata dalla Limena glazba/Banda d'ottoni di Rovinj-Rovigno è stato "La banda della mia città". È stato composto e arrangiato per la Limena glazba/Banda d'ottoni di Rovinj-Rovigno dal maestro Vlado Benussi e dalla moglie Biba Benussi. La maggior parte delle sue canzoni fa parte del folclore rovignese odierno in diversi ambiti, in particolare nelle esecuzioni della SAC/KUD “Marco Garbin” e della Comunità degli Italiani - Zajednica Talijana “Pino Budicin”. Il pubblico ha poi avuto modo di ascoltare altri due suoi gioielli musicali, il brano "A Figarola" e la toccante "Rovigno, tesoro" eseguiti dalla Limena glazba/Banda d'ottoni di Rovinj-Rovigno.
ALESSIO GIURICIN - CANTI IN ONORE DI SANT'EUFEMIA DEL MUSICOLOGO POLIEDRICO E CUSTODE DEL PATRIMONIO
Se c'è una figura femminile di Rovinj-Rovigno conosciuta in tutto il mondo, questa è sicuramente la patrona della città, Sant'Eufemia, immortalata in diversi canti rovignesi, come quelli magistralmente eseguiti da Alessio Giuricin, terzo ospite della serata. Fin dall'età di tre anni, quando ha iniziato ad esibirsi come solista, Alessio promuove e preserva la musica tradizionale di Rovinj-Rovigno con la sua poliedricità, talento e impegno. Lo ha dimostrato proseguendo il suo percorso universitario con una laurea in musicologia e beni culturali con tesi intitolata "La tradizione vocale rovignese ieri e oggi".

Il primo brano, omaggiato dal pubblico con un caloroso applauso, è stato "Ruveîgno" di Piero Soffici, maestro e compositore rovignese di cui quest'anno si celebra il 105° anniversario della nascita. Il maestro Soffici era conosciuto in tutto il mondo e ha lavorato con alcune delle più grandi cantanti italiane del secolo scorso come Caterina Caselli, Orietta Berti, Mina e Iva Zanicchi. La seconda canzone con cui Alessio Giuricin si è guadagnato un altro applauso è stata la popolarissima "Santa Eufemia". È stata scritta da Danijel Načinović e musicata da Maurizio Di Capua. Il successo della canzone arrivò dopo che Tony Cetinski la eseguì al Festival delle Melodie dell'Istria e del Quarnero nel 1993. Entrambi i brani sono stati arrangiati da Giuseppe Pino Bartoli.
TRIO “VIÈCIA RUVEȊGNO” – L'ESECUZIONE “VIGNÌ SUL MAR, MURIÈDE” HA CONNESSO MUSICA E FOTOGRAFIA
Gli ultimi ospiti del concerto sono stati i membri del trio vocale-strumentale "Viècia Ruveȋgno", composto da musicisti rovignesi che da molti anni, in vari ensemble e formazioni, promuovono i canti tradizionali del repertorio rovignese. È composto da: Alessio Giuricin, Teodor Tiani e Giuseppe Pino Bartoli.
Prima della loro esibizione, le lancette dell'orologio sono tornate indietro ancora una volta e le immagini ci hanno ricordato Tea Salvi e suo marito Matteo Uccio Benussi, due solide colonne portanti della SAC/KUD "Marco Garbin" e due indimenticabili amanti della tradizione rovignese. Il trio ha presentato il brano “Vièn, Fiamìta”, composto dal maestro Carlo Fabretto nel 1908 in onore della moglie Eufemia Tromba. Si è proseguito con la canzone “A caramài”, composizione del 1977 del maestro Vlado Benussi che trasmette un’immagine suggestiva del connubio tra pace e divertimento in mare nella speranza di una buona pesca.

La terza canzone rappresentava anche il legame musicale più forte con le numerose fotografie, che accompagnavano ogni nota con i loro motivi. La canzone, intitolata simbolicamente "Vignì sul mar, muriède", è stata scritta da una donna di nome Angela Nider, ed è rivolta alle donne, per celebrare il legame tra il gentil sesso e il mare. Il testo è stato musicato da Carlo Fabretto nel 1927, ma verso la fine della serata risuonava con altrettanta bellezza nel momento contemporaneo dell'esecuzione.
Il trio “Viècia Ruveȋgno”, accompagnato dalla Limena glazba/Banda d'ottoni di Rovinj-Rovigno, ha eseguito anche il brano “Cùme cièpi” con testo del poeta rovignese Ligio Zanini, e il brano “Ufièmia”. Entrambi sono stati composti dal maestro Piero Soffici, la cui voce è stata udita nell'esecuzione della bitinàda, in cui, registrandosi più volte, ha interpretato personalmente tutte le voci, creando un'esperienza musicale unica.
Molti poeti rovignesi si sono ispirati alla figura della donna e, per ricordarli, la Direttrice della Ustanova-Istituzione “Kuća o batana-Casa della batana”, Nives Giuricin, ha recitato la poesia di Matteo Uccio Benussi "8. marso – la festa de li fimane".
PRIMA ESECUZIONE DELL'INNO DELLA LIMENA GLAZBA/BANDA D'OTTONI DI ROVINJ-ROVIGNO

Il culmine di una serata indimenticabile ed emozionante, apprezzata in egual misura dagli artisti e dal pubblico, uniti dall'irresistibile potere della musica e colma di rispetto per la forza e la tenerezza femminile, sono state altre due canzoni. Dopo "Nuvola", celebre canzone rovignese dell'inizio del secolo scorso, arrangiata in versione swing dal maestro Giuseppe Pino Bartoli per la Limena glazba/Banda d'ottoni di Rovinj-Rovigno, è seguita una prima esecuzione assoluta. È stato eseguito per la prima volta l'inno della Limena glazba/Banda d'ottoni di Rovinj-Rovigno, composto da Alessio Giuricin nel 2020. Questa composizione è stata creata durante la pandemia di Covid ed è dedicata a tutti i membri dell'orchestra cittadina che, nel corso della loro lunga carriera di quasi 155 anni, hanno dato un contributo festoso e gioioso a numerosi eventi nella città di Rovinj-Rovigno e oltre. L'inno trae ispirazione da quattro periodi storici dell'esistenza della Limena glazba/Banda d'ottoni di Rovinj-Rovigno: dalle magnifiche marce austriache di fine Ottocento, alle citazioni di canzoni come “Inno all’Istria” e “Faviela el sapadur”, agli elementi della canzone popolare istriana e, infine, all'assolo di trombe a due voci che ricorda quelle presenti nello stemma della Limena glazba/Banda d'ottoni di Rovinj-Rovigno.
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Il pubblico entusiasta, profondamente colpito, ha ringraziato tutti i partecipanti con un caloroso e fragoroso applauso, godendo di questo splendido incontro di tradizione e cultura, per poi dare un’occhiata alle pareti del CMM, sulle quali le fotografie raccontano le storie di vita e le esperienze di donne che, come la batana, affrontano le sfide della vita con forza e determinazione. Sono state esposte circa settanta fotografie di numerosi autori, una ventina delle quali sono state trasferite all'Ekomuzej-Ecomuseo "Batana", dove potranno essere visionate fino al 15 aprile 2025.