Invece di sventolare in mare, nella piovosa Notte dei Musei, numerose vele hanno riempito lo spazio dell’Ekomuzej-Ecomuseo "Batana" e hanno accompagnato i visitatori in un viaggio attraverso alcuni dei momenti più significativi dei suoi 20 anni di esistenza. Numerose fotografie della mostra "L’Ecomuseo come punto di riferimento dell’identità rovignese" applicate su superfici a forma di vela hanno presentato l’Ekomuzej-Ecomuseo attraverso i suoi inizi, gli eventi più importanti come la Regata rovignese e la Regata di batane a remi, le componenti come lo Spacio Matika e il Piccolo squero e, oltre alla visita alla mostra permanente, hanno incoraggiato i visitatori a scoprire tutti gli sforzi compiuti per salvaguardare e proteggere dall’oblio il caratteristico patrimonio marittimo di Rovigno.

Una parte importante di questo patrimonio, musicale e gastronomico, nella Notte dei Musei, poteva essere vissuta all’altra estremità di Rovinj-Rovigno, nella cantina meglio conosciuta come Spàcio Matika. Un tempo, quasi ogni via di Rovigno aveva uno spaccio, che in realtà era una specie di taverna, un luogo dove si conservava, si assaggiava e si vendeva il vino, spillato dalle grandi botti, ma anche dove la gente socializzava, mangiava e cantava. Ogni spaccio era un luogo d’incontro, un posto dove contadini e pescatori di Rovigno stavano in compagnia; i pescatori erano soliti recarsi qui dopo una giornata o una notte di pesca. Sorseggiando un quarto di vino e mangiando un po' di pesce alla griglia, si scambiavano storie e commentavano gli eventi importanti. A volte giocavano a carte, a briscola, a tressette, e a mòra, e cantavano sempre qualche bitinàda, ossia un canto popolare rovignese nato tra i pescatori rovignesi che per ore stavano a bordo delle barche a pescare o a rammendare le reti. Visto che avevano le mani occupate per tenere gli strumenti, venne loro l’idea di creare con le voci l’effetto di un’eccellente orchestra, il che rende la bitinàda davvero unica, tanto che è inserita come bene culturale immateriale nell’Elenco dei beni culturali sotto tutela del Ministero per la cultura della Repubblica di Croazia (il titolare è la Comunità degli Italiani della Città di Rovigno). La cura e la conservazione della tradizione delle bitinàde e dei bitinadùri a Rovigno è portata avanti in particolar modo dalla Società artistico-culturale “Marco Garbin” della Comunità degli Italiani (SAC-KUD “Marco Garbin” della CI-ZT “Pino Budicin”), che ha allietato i visitatori nella Notte dei Musei con un concerto di quattro ore accompagnato da una degustazione di piccoli assaggi con i sapori del mare. Vestiti con i loro abiti tradizionali, i membri della SAC-KUD "Marco Garbin" della CI-ZT "Pino Budicin", ancora una volta, con le loro voci piene di amore per la loro città natale, hanno dato vita e presentato con orgoglio il loro patrimonio musicale nel migliore modo possibile.

E poiché la salvaguardia di tutto questo patrimonio rappresentato dipende esclusivamente dalle giovani generazioni, che hanno bisogno di essere introdotte fin da piccole alla storia e ai valori patrimoniali della città, in occasione della Notte dei Musei, l’Ekomuzej-Ecomuseo "Batana ", in collaborazione con i pedagogisti teatrali prof. Milan Medak e Sanja Lađarević dello Studio teatrale "Ulix" di Rovigno, ha tenuto tre edizioni del laboratorio di narrazione "Tarta Caterina". Il 30 e 31 gennaio, presso la sede del CMM, alle tre edizioni hanno partecipato le classi inferiori delle scuole elementari italiane e croate "Juraj Dobrila" e "Vladimir Nazor" di Rovigno.

Attraverso numerose forme di espressione, parlate, scritte, messe in scena, verbali e non verbali, e pittoriche, i bambini hanno intrapreso un viaggio miracoloso attraverso l'Adriatico con la tartaruga greco-rovignese Caterina, che li ha entusiasmati con la sua audacia. Per rendere più facile e migliore la loro partecipazione al laboratorio di 90 minuti, all’inizio, i narratori hanno introdotto loro alcuni degli argomenti e dei concetti che sarebbero stati menzionati nella storia: le specie in via di estinzione (tartaruga caretta e foca monaca mediterranea), le mappe della Grecia, del mare Adriatico, dell’Istria e dell’arcipelago di Rovigno. la leggenda della città sommersa di Cissa, la storia della nave passeggeri Baron Gautsch, e poi è stata la volta dei pescatori rovignesi, delle batane e delle bitinade e degli attrezzi da pesca tradizionali. In sottofondo si potevano udire melodie greche, dalmate e rovignesi, che alcuni riconobbero e altri impararono a conoscere. Dopo un breve riposo, i giovani partecipanti si sono riscaldati attraverso il movimento, hanno imparato a conoscersi, a relazionarsi e poi, attraverso la partecipazione interattiva, hanno iniziato a utilizzare varie tecniche teatrali. Ai bambini sono piaciuti i compiti in cui hanno usato il corpo, i gesti e le espressioni facciali per evocare le fermo immagini di terremoti, eruzioni, tempeste e onde, e poi insieme hanno dato forma alla batana e ai suoi remi, mentre il ruolo dell’albero, sul quale sventolerà la vela della batana, è stato affidato a una delle insegnanti presenti. Utilizzando la batana più piccola, presa in prestito per l’occasione dalle sorelle Benussi "Scurleîn", hanno imparato le parti della batana in croato e in italiano, nonché nel dialetto rovignese, per poi essere pronti per la narrazione interattiva di Milan Medak e Sanja Lađarević. Nonostante la grande quantità di testo e l'abbondanza di dettagli, gli ispirati e abili narratori sono riusciti a catturare l’attenzione dei bambini insegnando loro, attraverso il personaggio della tartaruga, Caterina, la perseveranza, la resistenza, il coraggio, l’amicizia e il rispetto per gli anziani e per l’ambiente. Hanno conosciuto la costa adriatica, le sue isole e i suoi abitanti marini, con particolare attenzione alle acque di Rovigno, dove la tartaruga Caterina si è recata per conoscere la zona in cui è nata e l’isola da cui ha preso il nome.

"Siamo molto soddisfatti dell’adesione complessiva alla Notte dei Musei, dei laboratori svolti e delle reazioni dei bambini che, dopo aver ascoltato la storia, hanno espresso le loro impressioni attraverso bellissimi disegni e attraverso l’incarnazione fantasiosa delle parti della storia che li hanno di più colpiti. Ringraziamo l’organizzatore della XX edizione della Notte dei Musei, il Muzej Grada Rovinja-Rovigno - Museo della Città di Rovinj-Rovigno, tutti i partecipanti ai nostri programmi e i visitatori, nonché i pedagogisti teatrali dello Studio teatrale "Ulix", che hanno accompagnato tre gruppi di bambini d’età scolare in questo viaggio educativo e stimolante. Attraverso di esso, hanno incoraggiato i bambini a prendere consapevolezza dei propri desideri, potenzialità e talenti attraverso la storia della tartaruga greco-rovignese Caterina, e a connettersi più strettamente con i valori della vita e il patrimonio della città in cui vivono, e in particolare con la nostra batana. Abbiamo intenzione di presentare i risultati del laboratorio attraverso fotografie, materiali video e, cosa ancora più bella, attraverso una mostra di disegni realizzati dai partecipanti, e sono certa che continueremo a sviluppare la storia della tartaruga Caterina attraverso altre attività", ha sottolineato Nives. Giuricin, Direttrice della Ustanova-Istituzione "Kuća o batani - Casa della batana".